L'iniziativa degli atei di Genova di tappezzare i bus della città di cartelli che ci informano che Dio non esiste (e che non ne abbiamo bisogno) è idiota. L'ateismo, come tutte le posizioni in materia di religione, è una scelta individuale e non può essere trattata coma una campagna elettorale.
La risposta dei Cristiano riformisti, che hanno invaso Roma di manifesti che ci dicono che Dio esiste (e che anche gli atei lo sanno), è quasi criminale.
Perchè risponde a un gesto idiota, ignorando il motto assai cristiano del "porgere l'altra guancia". Perchè oltre a reagire in modo violento alla prima campagna, tira dentro polemicamente anche i promotori (gli atei). Perchè alza il livello di una tenzone che mai avrebbe potuto essere più aliena agli interessi degli italiani, ma che in tempi di crisi e destra che avanza è pericolosa: sposta l'attenzione delle persone dai veri problemi a fasulle polemiche e, giocando con la religione, rischia di innescare un noioso meccanismo di posizionamento delle diverse religioni (aspettiamoci a breve i manifesti di evangelici, ortodossi, scintoisti ecc.).
Dalla noia all'intolleranza, ce lo insegna la storia, in tempi di crisi il passo breve.
La risposta dei Cristiano riformisti, che hanno invaso Roma di manifesti che ci dicono che Dio esiste (e che anche gli atei lo sanno), è quasi criminale.
Perchè risponde a un gesto idiota, ignorando il motto assai cristiano del "porgere l'altra guancia". Perchè oltre a reagire in modo violento alla prima campagna, tira dentro polemicamente anche i promotori (gli atei). Perchè alza il livello di una tenzone che mai avrebbe potuto essere più aliena agli interessi degli italiani, ma che in tempi di crisi e destra che avanza è pericolosa: sposta l'attenzione delle persone dai veri problemi a fasulle polemiche e, giocando con la religione, rischia di innescare un noioso meccanismo di posizionamento delle diverse religioni (aspettiamoci a breve i manifesti di evangelici, ortodossi, scintoisti ecc.).
Dalla noia all'intolleranza, ce lo insegna la storia, in tempi di crisi il passo breve.