Un banchiere ombra per PattiChiari

PattiChiari è stato messo alla berlina per la storia Lehman. Difficile difenderlo.
Ma la questione 'reputazionale' è ancora al centro delle preoccupazioni dei banchieri italiani. Così questi, per il rinnovo della presidenza del Consorzio, lasciano Faissola (che resta presidente di Abi) e prendono Filippo Cavazzuti.
Già ministro ombra del PCI negli anni (poco gloriosi) di Occhetto, collaboratore de LaVoce e di Nelmerito, commissario Consob su nomina di Massimo D'Alema (1999-2003).
Saprà Cavazzuti favorire il cambiamento del sistema bancario?
Saprà cioè resistere alle pressioni eventualmente condotte da
"una banda di malfattori o da un gruppo di finanzieri ribaldi" di cui sembrava ben consapevole fino a qualche anno fa?

I fondi del Corriere della Sera

Fondi pensione invece del Tfr? Ahi, ahi, ahi! Qualcuno ha un analgesico da prendere insieme alla modernità? E’ vero, leggere il giornale di oggi fa un po’ incazzare. Ma mai quanto leggere il giornale di ieri: un esercizio sempre istruttivo. Tre esempi dal Corriere della Sera, tanto per gradire. Leggere solo se la pressione sanguigna è sotto controllo: mai come oggi il titolo Ecoballe è stato azzeccato.

Corriere della Sera, Francesco Giavazzi, articolo di fondo intitolato “La politica imprevidente”. 24 ottobre 2007. Giavazzi se la prende con il governo Prodi che non fa abbastanza per spingere i lavoratori dipendenti a passare dal Tfr in azienda ai fondi pensione: “Mi sarei aspettato che in queste settimane il governo lanciasse una campagna di informazione per spiegare ai lavoratori l’importanza di questa scelta e i rischi del non scegliere. Che approfittasse di questa scadenza per spiegare ai giovani che fra trenta, quarant’anni quando andranno in pensione, l’Inps non esisterà più e la loro vecchiaia dipenderà da quanto avranno risparmiato e da come avranno investito i loro risparmi. Che accettasse la sfida del Governatore della Banca d’Italia e riducesse, anche di poco, i contributi obbligatori, consentendoci di investire direttamente una parte del risparmio che oggi dobbiamo obbligatoriamente affidare all’Inps”.

Corriere della Sera, Riccardo Cesari, analisi economica intitolata “Quanto rende far lavorare la liquidazione”. 25 giugno 2007. I fondi pensione? Un toccasana! Ecco cosa c’era scritto: “Nel medio-lungo periodo si ritiene che il fondo pensione presenti una redditività lorda più elevata di quella garantita dal Tfr”. E ancora: “L'adesione esplicita con contribuzione permette di sfruttare il contributo datoriale e la favorevole tassazione e accumulare così, nelle ragionevoli ipotesi fatte, un montante netto tra il 30% e il 50% più elevato rispetto al Tfr lasciato in azienda”.

Corriere della Sera, Roberto E. Bagnoli, analisi economica intitolata “I fondi restano in corsia di sorpasso”. 15 gennaio 2007. La sostanza: i fondi invece del Tfr? Che figata! Diceva: "Le casse di previdenza aziendali e di categoria vincono ancora una volta la sfida con il Tfr, anche se non riescono a ripetere gli ottimi risultati del 2005. Dopo l'avvio della riforma, intanto, interesse e attenzione dei lavoratori crescono a ritmo sostenuto. Nel 2006 si è attestato al 4% il rendimento medio netto dei fondi pensione chiusi, poco più della metà rispetto al 7,9% del 2005, ma comunque sopra il 2,5% offerto dal Tfr”.

Bene, ora sapete da chi farvi rendere i soldi. Corriere della Sera, Milano, via Solferino. Citofonare redazione economica.


Alessandro Robecchi da www.sbilanciamoci.info

Un sistema di malcostume

"Tra interventi del governo, norme salvamanager infilate nottetempo nelle pieghe dei decreti, grandi manovre nelle banche, in Italia sembra esserci aria di ricompattamento di un sistema di potere" afferma l'intervistatore.

"Io lo definirei un sistema di malcostume, più che di potere. Sicuramente capace di alleanze e di influenze su piu' livelli, politico, industriale, bancario. Ma non sono piu' i poteri forti di qualche anno fa. Questi sono poteri fragili".

Guido Rossi, 9 novembre 2008.

Non toccare il biologico dei preti...

Buono il biologico, ne consumo sempre, quando posso.
Poi, adesso, il prezzo non è più un problema, visto il valore del resto dei mercati...
Ma attenti al biologico dei preti.
Può far male. E anche a criticarlo si rischia.
Leggere per credere!

Stop alla finanza creativa degli enti locali?

Secondo la Corte dei Conti è incostituzionale (in riferimento all'art. 119 della nostra Carta) il comportamento degli enti locali che non iscrivono in bilancio le perdite derivanti dagli strumenti finanziari derivati.

La Corte dei Conti ha precisato che non vale - ed evitare la irregolarità contabile - richiamare la circolare 6301/2007 del Ministero dell'Economia (Governo Prodi, si badi bene), secondo cui "i derivati non costituiscono indebitamento".

Invece, le perdite da derivati relative al "mark-to-market" devono essere iscritte in bilancio al Titolo I, intervento 8, in qualità di spesa corrente di natura straordinaria.

Se ciò non viene fatto, l'ente in sostanza finanzia una spesa corrente attraverso una forma di indebitamento indiretto, in violazione dell'art. 119 della nostra Costituzione.

Vero che ormai è quasi carta straccia, ma almeno della Costituzione avranno timore gli spericolari finanzieri che giocano negli enti pubblici con i soldi altrui (cioè quelli dei cittadini)?

Ricordo in proposito la campagna di Finansol.it, per la trasparenza nell'uso dei derivati.

Un Robin Hood "a la Brecht"

Racconta il corrispondente da Madrid dell’inglese Guardian che un certo Enric Duran, che si fa chiamare Robin Hood, si è negli ultimi tempi autonominato vendicatore delle vittime della crisi finanziaria.
Egli in sostanza ruba agli istituti finanziari per distribuire quindi il denaro così ottenuto ai gruppi attivisti che combattono le malefatte delle banche del paese.

In un giornaletto che sta facendo circolare egli racconta come ha fatto a farsi prestare circa 500.000 euro in totale da 39 banche del paese, di cui fornisce la lista; egli dichiara di avere distribuito pressochè tutto l’importo a delle organizzazioni sociali non governative. «Cosa c’è di meglio» ha affermato Duran «che rubare a chi ci ruba i soldi tutti i giorni e distribuire tali somme tra i gruppi che denunciano tale situazione e cercano di costruire delle alternative?»

Duran ha anche inserito una video intervista su internet, ma ha poi lasciato il paese. Se fosse processato e condannato, rischierebbe sino a sei anni di carcere. Ha dichiarato che quando ha iniziato la sua azione era già preparato a tale eventualità.


Tratto da www.finansol.it

Banche ipocrite? Incorreggibili, direi...

Segnalo la Candid Bank - giovedì 2 ottobre 2008, in piena crisi finanziaria globale - apparsa su Plus, inserto del Sole 24 Ore di sabato scorso:

Banca UBI. Ad un cliente che chiede come investire 30 mila euro l'impiegato consiglia:
- BOT a un anno;
- Obbligazioni della Banca pop. commercio e industria a tre anni.
Alle osservazioni del (finto) cliente ribatte che "dovrebbe fallire proprio la Commercio & Industria" e che "per ora non ci sono preoccupazioni".
Mentre dei BOT indica il rendimento al netto delle tasse, per le obbligazioni il lordo.

Banca Intesa San Paolo. "Guardi le consiglio l'obbligazione Intesa San Paolo a 2 anni che è molto conveniente: siamo noi la banca, sappiamo quello che vendiamo."
E in azioni? "Abbiamo inostro fondo azionario Italia che oggi vale il 6% in meno: se entra adesso può tranquillamente guadagnarci nel giro di qualche anno."
Insomma, se devo investire 50 mila euro?
"Io le dico: 20 mila nell'azionario Italia di Intesa SanPaolo e 30 mila in obbligazioni come quella di cui le parlavo".

Non sono ipocriti, arroganti e omertosi.
Sono incorreggibili venditori di spazzole.
Solo che le spazzole fanno meno male!

I comportamenti "assurdi" delle banche Usa

Negli Usa, alcuni anni fa, hanno iniziato a diffondersi con forza i mutui a tasso variabile.

Le banche facevano una cosa, a mio parere, assurda: "qualificavano" le persone sulla prima rata del mutuo a tasso variabile, che era bassa non solo perché in quel momento i tassi erano ai minimi; ma anche perché venivano applicati i teaser weight (tassi più "favorevoli" per attirare il mutuatario, ndr) e si pagava meno di quello che si sa-` rebbe dovuto sborsare in futuro.

Di conseguenza, anche`se il costo del denaro non cresceva, il primo pagamento vero, da fare dopo un anno, era più alto. Un meccanismo che lasciava stupefatti. Peraltro, tutto ciò è niente in confronto a quello che è arrivato dopo, con i mutui con soli interessi e poi l`ammortizza`zione negativa.

Le conseguenze? In un mercato troppo euforico, quale quello degli ultimi anni, una valanga di persone è stata indotta-ad assumersi rischi sconsiderati. Il problema, insomma, è generale: da un lato vengono costruiti prodotti sempre più sofisticati; dall`altro si hanno sempre meno scrupoli nello sfruttare le debolezze umane.

dal Sole 24 Ore del 2 ottobre 2008
parole di Luigi Zingales

1 miliardo di risparmi per Tremonti grazie al crack Lehman

Letto su Milano finanza di sabato 20 settembre 2008:

“…con tanti creditori almeno un debitore di Lehman in Italia c’e', il Tesoro dello Stato, per 1 miliardo di euro”.

Proprio un periodo fortunato per Tremonti, eh?

Tutti in bicicletta. Il lato bello della crisi energetica

Si chiama Giant Manufacturing il colosso mondiale nella produzione di biciclette. La buona notizia è che secondo quanto riportato dall'Economist, proprio a causa dell'aumento del prezzo del petrolio (oltre che per l'esigenza dell'uomo occidentale di contrastare l'obesità), gli studi marketing dell'impresa taiwanese prevedono un grosso incremento della domanda di biciclette.

A quanto pare, infatti, già oggi in Usa e Asia la domanda supera di molto la produzione, tanto che in diverse zone i consumatori si assicurano la bicicletta desiderata versando un deposito in anticipo (!).

Qualcuno lo aveva detto da tempo: la crisi energetica aiuterà l'uomo a rivedere i suoi stili di vita. Che sia proprio così?

Se il web diventa una cattiva abitudine

Lo racconta Paul Graham nel suo omonimo sito: il web può diventare un pericoloso fattore di distrazione dal lavoro. E se ciò allarma i manager di azienda, che vedono calare la produttività dei propri dipendenti, figuriamoci il libero professionista, che spesso passa al computer gran parte della sua giornata.

Che soluzione? secondo il saggista britannico una scelta drastica è necessaria: collegarsi al web con un pc differente da quello con cui si lavora, che ci costringa ad alzarci per farlo.

Così si evitano inutili distrazioni (la mail che arriva, l'utente skype che ci cerca ecc.) e si naviga sempre e solo quando è necessario.

La superfetazione del PRC

Si apprende dai giornali di oggi che Paolo Ferrero, neo segretario di Rifondazione Comunista, ha optato per una gestione "allargata" del partito. La riunione di direzione di ieri, ha dunque approvato 49 incarichi di lavoro politico per altrettanti dirigenti del partito.

Il quotidiano comunista "il manifesto" ha parlato di superfetazione degli incarichi.

Agli osservatori, ancora sbalorditi dalla ottusa lotta interna per una poltrona che vale sempre meno (quella tra Ferrero e Vendola), non resta che cogliere le analogie con il governo Prodi, di cui Ferrero è stato ministro e da cui - ironia della sorte - ha così fortemente preso le distanze dopo la batosta elettorale del PRC.

Presentazione blog

Questo è il blog di un avvoltoio della rete. Che cerca pezzi interessanti dall'alto, scende in picchiata e se ne ciba. Ma poiché è generoso, li condivide con i suoi lettori.

E' un avvoltoio - pardon un condor - comunque si ciba di carogne.
Dunque è un po' pavido e un po' perfido.

Se ne accorgerà chi seguirà il suo blog. A presto, spero.