Negli Usa, alcuni anni fa, hanno iniziato a diffondersi con forza i mutui a tasso variabile.
Le banche facevano una cosa, a mio parere, assurda: "qualificavano" le persone sulla prima rata del mutuo a tasso variabile, che era bassa non solo perché in quel momento i tassi erano ai minimi; ma anche perché venivano applicati i teaser weight (tassi più "favorevoli" per attirare il mutuatario, ndr) e si pagava meno di quello che si sa-` rebbe dovuto sborsare in futuro.
Di conseguenza, anche`se il costo del denaro non cresceva, il primo pagamento vero, da fare dopo un anno, era più alto. Un meccanismo che lasciava stupefatti. Peraltro, tutto ciò è niente in confronto a quello che è arrivato dopo, con i mutui con soli interessi e poi l`ammortizza`zione negativa.
Le conseguenze? In un mercato troppo euforico, quale quello degli ultimi anni, una valanga di persone è stata indotta-ad assumersi rischi sconsiderati. Il problema, insomma, è generale: da un lato vengono costruiti prodotti sempre più sofisticati; dall`altro si hanno sempre meno scrupoli nello sfruttare le debolezze umane.
dal Sole 24 Ore del 2 ottobre 2008
parole di Luigi Zingales