Il Condor andrà a votare ai referendum del 12 e 13 giugno. E voterà
quattro volte sì. Perché è un voto politico. E questo basterebbe.
E poi perché su nucleare e acqua non si scherza. Si può stare a disquisire per ore sui margini di sicurezza del nucleare o quelli di efficienza nella gestione della rete idrica.
Ma la sostanza è una: la salute e le risorse naturali non si negoziano. Anche a fronte di rischi minimi, il danno è potenzialmente tale che il costo è comunque troppo alto.
C'è poi un quinto referendum che manca all'appello e che avrei voluto: l'annullamento del professionismo nel calcio. L'ultima goccia non è lo scandalo scommesse, pure grave, ma le dichiarazioni di Buffon su piazzale Loreto.
Con i calciatori, abbiamo creato un substrato sociale di mostri: ricchi, celebri, viziati, arroganti e completamente ignoranti (e dunque ingrati verso il paese). Se ne vadano tutti a casa! A lavorare nei campi o nelle fabbriche, non nelle isole dei famosi per i quali la Rai ci chiede il canone!
E con loro, sarebbe bello far scomparire quel ceto dirigente inossidabile che va da Petrucci ad Abete, da Blatter a Carraro. Ecco: se ci fosse un referendum per cancellare tutto questo, il Condor voterebbe senz'altro sì.
E sarebbe il quinto. Buon voto.