Finanza, politica, economia, arte, spettacolo, sport... Le informazioni che gli altri non vi danno e i giudizi senza rete del Condor.
Che scende voracemente in picchiata su tutto.
Tanto, si sa, di vivo ormai c'è poco...
La deriva autoreferenziale della finanza non fa male solo ai clienti. E’ quanto emerge da uno studio di due professori (Andrea Beltratti della Bocconi eRené Stulz dell’Ohio State University) che hanno studiato le performance borsistiche di 98 banche, di cui 19 statunitensi, nel periodo luglio 2007-dicembre 2008.
Il risultato è che hanno fatto peggio le banche più attente a tenersi cari gli azionisti, dunque a distribuire dividendi. Le banche più sparagnine, i cui titoli quindi sono sembrati meno appetibili nel breve termine, sono invece quelle che nel periodo della crisi hanno dato i migliori risultati.
Insomma, si ripropone la logica della cicala e della formica. E, proprio perché non nuova, non c’è da illudersi che insegni nulla a nessuno.
L'idea delle banche è che i clienti siano ignoranti, dunque vadano educati. Certamente non conviene aspettarsi che sia la scuola a insegnare qualcosa agli italiani, neanche cosa sia un conto corrente.
Ma è giusto che siano le banche? Non è che sperano di proteggere la propria reputazione scaricando il "senso di colpa" sul risparmiatore truffato allo sportello? Cornuto e mazziato, dunque? E poi, siamosicuri che tutto si possa insegnare a tutti?
Aldo Forbice non ha mai letto Keynes, né Krugman o Sen. Non gli serve il parere degli economisti. Egli sa. E poi, se le cose andassero male pensa che belle trasmissioni contro le privatizzazioni che si potranno fare tra 15 anni, quando, senza dubbio, Zapping e il suo feroce conduttore continueranno ad allietarci le serate!
Dico una cosa banale. Grazie al PD. Grazie a Bersani. I primi risultati della sua gestione sono sorprendenti. Fuori Calearo dal partito! Fuori Rutelli dal partito!
Quest'ultimo fonda un movimento dal nome sfigato (c'è un'Alleanza della politica italiana che si è appena sciolta...) e chissà che non ce ne libereremo per sempre.
Non sarà da premio Nobel preventivo come Obama, ma almeno da piccola standing ovation sì. Grazie Pier Luigi.
Troppe clausole vessatorie nei contratti delle carte revolving, con il consumatore in posizione debole, ignaro, di fronte a condizioni ballerine che cambiano unilateralmente, costretto a pagare penali fino al 30% per ritardo nei pagamenti.
L’analisi dei formulari delle carte, eseguita dall’associazione di consumatori indipendente, ha rilevato la presenza di decine di clausole sbilanciate a tutto svantaggio dei diritti e degli interessi degli utenti. Le Camere di Commercio di Roma e Milano ne hanno confermato la vessatorietà.
La richiesta di Altroconsumo alle dieci società di credito è netta, secondo quanto previsto dal Codice del Consumo (articolo 140): cessare la distribuzione dei formulari e dei contratti contenenti le clausole vessatorie, interrompere ogni richiesta contenuta in tali clausole e modificare i contratti. Altrimenti l’associazione si rivolgerà al giudice.
Secondo stime Assofin a fine 2008 erano ben 14,6 milioni le carte revolving in circolazione in Italia. L’incremento dei flussi finanziati nei primi sei mesi del 2009 è stato più contenuto (+2,9%) rispetto allo stesso periodo del 2008 (+7,2%). Ma in assoluta controtendenza rispetto all’andamento medio del credito al consumo più in generale, che ha registrato un -11,2%.
"Gli intermediari devono utilizzare le informazioni riguardanti la propria clientela e le operazioni da essa svolte, acquisite nel quadro delle procedure di adeguata verifica, al fine di valutare se letransazioni e i rapporti (nei quali sono ricompresi anche i conti di corrispondenza, nonché le relazioni d’affari quali, ad es., le joint ventures, prestiti in pool, etc.) siano riconducibili, in maniera diretta o indiretta, a soggetti o entità coinvolti in programmi di sviluppo di armi di distruzione di massa. Gli intermediari devono dotarsi di procedure di controllo in grado di determinare la corrispondenza dei dati identificativi, acquisiti nell’ambito dell’ordinaria attività di adeguataverifica della clientela, con quelli contenuti nelle liste di soggetti e entità sottoposti a sanzione in base alla vigente legislazione comunitaria ovvero individuati nell’ambito di decreti emanati dal Ministero dell’Economia e Finanze di concerto con il Ministero degli Affari Esteri, su proposta del Comitato di Sicurezza Finanziaria ai sensi dell’art. 4, del d.lgs. n. 109/2007, al fine di applicare le previste misure di congelamento dei beni e delle attività economiche. Tali controlli dovranno essere effettuati, nel caso di nuovi clienti, prima dell’instaurazione del rapporto o della prestazione del servizio richiesto; nel caso di clientela già acquisita, andranno anche considerati gli aggiornamenti delle liste in questione."
C'è da domandarsi come mai si sia sentita questa esigenza. Sarebbe il caso di monitorare il livello di attuazione di simili disposizioni. Lo farà Banca d'Italia? Ne renderà pubblici i risultati?
La tendenza era chiara, bisognava solo renderla esplicita: niente più soldi per le politiche pubbliche, il debito dello stato va ridotto, che cresca quello delle famiglie!
Così ora abbiamo una nuova versione dei fondi di mussoliniana memoria per chi fa figli: mentre il Duce li regalava, il signor B. li dà a prestito.
La crisi ha stravolto il mercato bancario. Il valore di molti istituti è sceso clamorosamente. E le banche Usa stanno perdendo il loro dominio...
Nel 2007 i principali gruppi bancari al mondo erano, nell'ordine: Citigroup (Usa, 207 mld di valore di borsa); Bank of America (Usa, 182); Hsbc (Uk, 161); Jp Morgan (Usa, 127); China Construction (Cina, 109); Mitsubishi financial group (Giappone, 101); Ubs (Svizzera, 97); Royal Bank of Scotland (Uk, 91); Wells Fargo (Usa, 48); Banco Santander (Spagna, 88).
A metà 2009, la classifica è cambiata così: Hsbc (Uk, 129); China Construction (Cina, 125); Jp Morgan (Usa, 116); Bank of America (Usa, 101); Wells Fargo (Usa, 89); Banco Santander (Spagna, 87); Bnp Paribas (Francia, 58); Royal Bank Canada (Canada, 50); Mitsubishi financial group (Giappone, 48); Barclays (Uk, 47).
Le banche cresciute sono quelle meno aggressive e speculative e più vicine ai mercati reali. La prima italiana è Unicredit, al 13-esimo posto in entrambe le graduatorie, con un valore di borsa passato da 69 a 43 miliardi di euro.
Meno potenti i potenti, meno finanza pura e più economia reale. Tutto sommato, qualcosa di positivo questa crisi potrebbe lasciarcelo...
La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali. Approfittano della speranza di chi vive nella miseria ma vuole dare a se stesso e ai suoi cari un futuro migliore, e per farlo si affida a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare. Questo porta a tragedie continue. Dobbiamo combattere tutto ciò. Per le persone che vogliono nuove opportunità di vita e di lavoro dobbiamo aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri paesi europei. Gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato il suo paese ed è emigrato. Questo ci impone il dovere di guardare alle persone che vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dar loro la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e un benessere che è anche la salute e l'apertura dei nostri ospedali per tutte le loro necessità. Questa è la politica del mio governo.
Crescono le persone che - a pagamento - si sottopongono ad esperimenti per conto dell'industria farmaceutica. Farsi somministrare farmaci antiretrovirali per 5 mila dollari. O iniettarsi una medici contro il cancro per 2.800 dollari.