Mario Baccini, moscone della politica italiana

E' instancabile e irrefrenabile.

Ex Acli, ex DC, ex Udc, ex Balena bianca, ex Rosa bianca... Ora PDL.

Un politico di cui nessuno sentirebbe la mancanza. Mai detto qualcosa di originale, mai offerto un pensiero che meritasse più di uno sbadiglio, mai assunto un comportamento che non muovesse all'indignazione. La sua ultima trovata - geniale per come genera un ossimoro naturale accostando la sua figura ad un'attività invece molto degna - è il microcredito.

Ne ha fondato il Comitato nazionale, cogliendo l'occasione quando era sottosegretario agli esteri, nel 2006. Da allora ne è rimasto inaffondabile presidente, con un emolumento di 120 mila euro l'anno, che si aggiungono - ovviamente - a quelli da parlamentare (e altri?).

Guardate la sua performance da civil servant: tasso di presenza in Parlamento al 40% (contro una media del 77%); assenze al 60% (contro una media del 14%).

Baccini: una macro-piaga della politica italiana, che rischia di devastare anche il microcredito, affare pulito, la cui credibilità, con un moscone così intorno, è in serio pericolo.