Merita di essere letto con attenzione lo scambio di pensieri tra Pierluigi Ciocca e Valentino Parlato pubblicato sul Manifesto del 22 maggio.
Ciocca, economista e storico dell'economia, evidenzia la profondità della crisi italiana, che data ben prima del 2008, secondo lui al 1992. E le cui ragioni sono da ricercarsi nella dipendenza patologica della nostra classe imprenditoriale da svalutazione (il 1992 è l'anno dell'uscita della lira dall Sistema monetario europeo) e debito pubblico, cresciuto anche a causa di incentivi e agevolazioni fiscali alle imprese, quasi sempre inefficaci e foriere di clientele e corruzione.
Da qui, l'assenza di investimenti in innovazione e ricerca, dunque la crisi di produttività. Nonchè, si badi, la stasi dei salari, che dall'inizio dei '90 sono fermi.
Il problema della produttività, dunque, e della incapacità dell'Italia di agganciare la ripresa, sta nei "padroni", non nei lavoratori. E nella politica, che non fa più scelte, né pensa al bene del Paese.
L'intervista si trova qui.