La Tobin Tax al contrario del Credit Cooperatif

Strani questi francesi. E strani questi colossi del credito cooperativo. Il Credit Cooperatif, ha lanciato una tassazione volontaria sulle transazioni finanziarie, anticipando legislatori nazionali ed europei.

Bene, si dirà: finalmente spiragli di tobin-tax. No, invece, perchè non basta il nome a definire l'essenza delle cose.

Quella del Credit Cooperatif è una tassa che:
- grava su tutte le transazioni valutarie,
- è a carico delle banca,
- genera un "gettito" che va a finanziare alcune ONG.

Dunque non argina la speculazione, non distingue tra tipi diversi di transazioni, non penalizza in alcun modo chi - cliente della banca - ordina certe operazioni, visto che il costo lo sostiene solo la banca.

Anzi, si potrebbe dire che ottiene l'effetto opposto rispetto ad una tobin tax: se io, speculatore o investitore, so che - a parità di rendimento - la banca di cui mi avvalgo per una determinata transazione finanziaria devolve anche in beneficenza una certa percentuale, tutto sommato, se ho un'anima (ma anche se non ce l'ho e voglio solo fingere di averla), potrei essere incentivato a fare più transazioni, di importo maggiore. Tanto a me - speculatore o investitore - non costa nulla. E mi sento pure buono.

Il problema è che, a quanto pare, qualcuno della Campagna 005, che in Italia promuove l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, si è entusiasmato per questa idea. Dimenticando gli insegnamenti del vecchio Tobin, che sognava di mettere un granello di sabbia nei meccanismi della speculazione. E soprattutto trascurando il fatto che in finanza, come noto, sono i dettagli a fare la differenza.

Una tassa alla "Credit Cooperatif" sarebbe un boomerang pazzesco per la lotta alla speculazione.
Meditate, militanti, meditate.