Da socialista a fascista: Sacconi non è il primo, ma forse è il peggiore

A proposito della barzelletta sulle suore che il Ministro (ainoi) Sacconi ha raccontato alla cosiddetta "festa dei giovani Atreju (Fate largo all’Italia che avanza)".

Sede e oggetto della notizia si commentano da soli.

Per farsi un'idea delle reazioni di giusto sdegno che le parole del Ministro del Lavoro e le Politiche Sociali (sic!) hanno sollevato, basta farsi un giro in rete.

Forse sul luogo dell'evento, però, non si è detto abbastanza: siete mai stati ad Atreju?

La festa dei giovani del Pdl prima era la festa dei giovani di Alleanza Nazionale, prima ancora della Fiamma tricolore e del Fronte della gioventù, e così via. Tutte simpatiche declinazioni del movimento neofascista italiano. Passato da Gasparri a Fini, da La Russa a Bossi e Berlusconi.

Non mancando di attrarre anche "storici" ex socialisti, come Cicchitto e - appunto - Sacconi.

Che evidentemente devono sentirsi molto gratificati dal ripercorrere il percorso che fu di Benito Mussolini. Il quale, però, almeno il fascismo lo inventò!

Sacconi no. Non inventa niente. Galleggia tronfio nella sua aria di supponenza, che nasconde totale incompetenza e assenza di idee. Sarà ricordato per essere stato il peggiore ministro del lavoro (e delle politiche sociali) della pur ingloriosa storia della Repubblica.

E, forse, anche per essere stato il peggiore dei neofascisti. Come le sue pessime barzellette testimoniano.