"Anche se non l'ho rimosso non mi piace parlarne o sentirne parlare perche' ravviva - afferma con evidente emozione parlando a Palazzo Koch nella giornata in cui la Banca d'Italia celebra il ventennale dalla scomparsa di Baffi - con la sofferenza inflitta a me e alla mia famiglia, lo sdegno per le ingiustizie di cui gli ordinamenti del nostro Paese sono capaci". "Sono sempre ricordato per un incidente, grave, che nella temperie degli anni '70 e '80 occorse a molti, certamente a troppi".
Sarcinelli nel marzo del '79 venne incriminato assieme a Baffi per una vicenda legata ai finanziamenti concessi dal Credito industriale sardo (passo' anche due settimane agli arresti) dalla quale fu completamente prosciolto due anni dopo. Sarcinelli ricorda di Baffi "il fascino di un uomo austero, che vestiva una maschera quasi di sacerta'" ma che aveva una piena umanita': "un uomo nel senso pieno della parola".
Nella testimonianza fatta da Sarcinelli a Palazzo Koch, alla presenza del Governatore Mario Draghi e della famiglia di Paolo Baffi, c'e' anche il ricordo di un incontro del Governatore Baffi e dello stesso Sarcinelli al Tesoro con l'allora ministro Gaetano Stammati (democristiano e piduista). Sono gli anni, a meta' degli anni '70, afferma Sarcinelli, della "serrata dialettica che opponeva il ministero alla Banca d'Italia". In quell'occasione "a Stammati che era solito alternare 'aspre rampogne a stomachevoli carezze' sulla mano del Governatore, Baffi reagi' in modo brusco: dopo aver detto che era pronto a trarre le conclusioni dal permanere del disaccordo, si alzo' di scatto e si avvio' verso la porta".