E' evidente che al PD non gliene frega niente dei propri elettori. Dunque della propria sopravvivenza. Dunque della vittoria alle elezioni. Perciò fa di tutto per perdere la Provincia di Roma, la Regione Lazio, la Regione Puglia, il Comune di Bari ecc.
La cosa pare assurda, in sé.
Ma bisogna guardarla dal verso giusto, superando l'abbaglio iniziale. Il PD non è un partito, la classe dirigente che lo guida non è migliore della precedente (e neanche diversa, l'addio di Rutelli non è stato sufficiente). Dunque, non gli si può chiedere di comportarsi per ciò che non è.
Se, invece, il PD esistesse, avrebbe ragione Luigi Nieri nel sostenere che il «caso Vendola» deve diventare una questione nazionale. Secondo l'assessore laziale "Ci vuole coraggio. Solo se si ha coraggio si può far diventare la vicenda pugliese una questione nazionale della sinistra italiana. In questi mesi abbiamo accumulato paure di vario genere che ci hanno posto in una rischiosa condizione di subalternità al Pd. Due mesi fa dovevamo raccontare a squarciagola all'elettorato democratico e di sinistra che quelli del Pd stavano facendo giochi sporchi per far fuori Nichi Vendola. Il Pd di Bersani vuole farlo fuori, diciamocelo, perché all'Udc non piace un governatore di sinistra, che si oppone alla privatizzazione dell'acqua, che estende il welfare alle coppie non sposate, che è dichiaratamente omosessuale. Un governatore che ha cacciato il suo vicepresidente dalemiano perché sfiorato dall'inchiesta Tarantini-D'Addario."
Ma il paese va da un'altra parte. Il PD l'ha capito, e di rimboccarsi le maniche per fargli cambiare traiettoria non ha alcuna voglia...
Viene in mente il Parnassus di Terry Gilliam, che voleva ingannare il diavolo e non si accorgeva che per ogni piccola propria pulsione che riusciva a soddisfare, l'umanità perdeva pezzi interi di conquiste. Ma paragonare Parnassus a Massimo D'Alema sembra troppo, anche per l'eccesso di autostima del personaggio pugliese...